Dopo José Mourinho, è il turno di Tiago Pinto. Oggetto del contendere, se così si può dire, è la guerra a distanza con l’Inter sulla questione Romelu Lukaku. Il belga, atteso a San Siro dai fischi dei suoi ex tifosi, è difeso senza mezzi termini dal ds giallorosso: “Quelli che cercano di alimentare il clima di odio intorno a Romelu – dice prima del match di Europa League contro lo Slavia Praga – sono gli stessi che esaltavano come meravigliosa l’operazione Mkhitaryan e due anni fa l’acquisto di Dzeko. Quindi non voglio problemi e confusioni, ho tanto rispetto per tutti i rappresentati del calcio italiano ma facciamo attenzione a quello che diciamo, Lukaku è un professionista e ha fatto le sue scelte”.
E ancora: “Lukaku? Fa tutto da solo, oltre al rendimento in campo è un ragazzo perbene con un cuore d’oro che trascina compagni e tifosi. Io voglio sempre parlare delle partite, non entro più nei casini ma tutti noi del mondo del calcio abbiamo grandi responsabilità sociali, chi diffonde l’odio e sbaglia per il calcio in generale perché poi viene meno alla riflessione sui diritti televisivi e di quanto sia importante il calcio italiano nel mondo. Ma nel quotidiano ci dimentichiamo quello che facciamo”.
Chiusura dedicata a Cristante: “Bryan è un grande uomo e professionista. E’ un giocatore che viene sottovalutato ma è sempre lì e gioca sempre. Non abbiamo preferiti ma uno di quelli che apprezzo di più”. Infine sui casi Zalewski ed El Shaarawy: “Gestiamo le cose al meglio possibile, guardandoci negli occhi. Non potevamo lasciarli da soli, ci siamo confrontati e siamo restati uniti. Questa è una famiglia, quando c’è un problema, lo si sistema insieme”.
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