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Pellegrini a metà, Lukaku non ingrana: come stanno andando i romanisti a Euro2024

Alla luce delle prime due sfide dei gironi a eliminazione diretta, i nove giallorossi presenti nella competizione non stanno regalando prestazioni esaltanti con le rispettive nazionali: l’analisi di ciascun giocatore Iniziato lo scorso 14 giugno e giunti già al termine della seconda giornata dei gironi a eliminazione diretta, l’Europeo in Germania ha acceso i riflettori su ben nove elementi della rosa della Roma, chiamati a offrire il proprio contributo con le maglie delle rispettive nazionali; un’occasione non solo per provare a inseguire il sogno di vincere un trofeo di tale portata rappresentando il proprio paese sul campo, ma anche un trampolino di lancio per confermarsi e accrescere il proprio valore di mercato. Dando uno sguardo alle prime prestazioni delle nove presenze del Club capitolino, dunque, sarebbe già possibile fare un quadro generale della situazione, iniziando ad analizzare le performance di coloro che stanno rendendo meglio e di coloro che, invece, non stanno rispettando le aspettative.

Le premesse emerse in queste prime due giornate, si sono rivelati spunti interessanti in merito al rendimento di questi giocatori. Le statistiche individuali, in particolare, (minuti giocati, gol, assist, passaggi chiave, interventi difensivi e prestazioni generali) ci offrono la possibilità di avere una visione più chiara del loro impatto in questa prima fase del torneo. Partendo proprio dall’Italia, nazionale con la presenza più massiccia di pedine giallorosse convocate, ben quattro, già troviamo una situazione sufficientemente delineata per ogni singolo elemento.

Italia: Mancini, Cristante, Pellegrini, El Shaarawy

Iniziando da Gianluca Mancini, protagonista di una stagione ad altissimi livelli con la Roma, autore di 49 presenze tra campionato e coppe, con ben 7 gol all’attivo, al momento non ha ancora avuto l’occasione giusta per scendere in campo, non disputando neanche un minuto nelle prime due gare del torneo. La sua presenza nella sfida contro la Croazia, però, potrebbe concretizzarsi in caso di una particolare scelta tattica difensiva da parte di Luciano Spalletti. Passando a centrocampo, ecco che troviamo Bryan Cristante, al momento presente in tutte e due le sfide, da subentrato (13 minuti contro l’Albania, seconda metà di gara contro la Spagna). Un’ammonizione, ancora nessun gol o assist e nessuna partecipazione nelle azioni da gol degli Azzurri (in quanto arrivati in momenti in cui non era in campo).

Spostandosi sulla trequarti, spunta il nome di Lorenzo Pellegrini, sceso in campo da titolare in entrambe le partite e autore di un assist provvidenziale nella serata contro l’Albania, in occasione della rete di Bastoni, valida per il momentaneo pareggio (1-1). Recentemente, ha dichiarato ai canali ufficiali della UEFA: “Siamo un bel gruppo, siamo uniti, cerchiamo di seguire il mister al 200%, tutto quello che ci chiede, che ci dice. Continueremo a farlo per prenderci una soddisfazione e rendere i nostri tifosi orgogliosi”.
Infine, occhi su Stephan El Shaarawy, al momento ancora interprete di un europeo senza minuti in campo, preferito da Zaccagni in occasione del cambio avvenuto nel secondo tempo della sfida contro la Spagna.

Altre Nazionali: Lukaku, Kristensen, Celik…

Tra le rose delle altre nazionali, troviamo i nomi di Romelu Lukaku per il Belgio, Rasmus Kristensen per le retrovie della Danimarca, Zeki Celik per la fascia destra della Turchia, Rui Patricio come seconda scelta per i pali del Portogallo e Nicola Zalewkski, già eliminato con la sua Polonia a seguito delle due sconfitte con Austria e Olanda. Partendo da Romelu Lukaku, l’attaccante belga ha finora preso parte pienamente a entrambe le prime due sfide del suo girone, disputando un totale di 180 minuti con Slovacchia e Romania, senza però incidere particolarmente in zona gol, ancora nessuna marcatura, se non con un solo assist nella seconda gara. Ferme attualmente a tre punti tutte e quattro le partecipanti del girone, il Belgio si trova secondo per differenza reti. In ogni caso, se Les Diables Rouges vorranno passare alla fase a eliminazione diretta dovranno fare affidamento su un Big Rom diverso da quello visto finora.

Passando invece ad analizzare le prestazioni della Danimarca, si può notare che gli scandinavi sono reduci da due pareggi con Slovenia e Inghilterra, e attualmente piazzati al secondo posto del girone con due punti. Risultato, però, ottenuto senza il contributo di Rasmus Kristensen, che al momento non è ancora mai sceso in campo, preferito da Joachim Andersen, terzino destro del Crystal Palace, classe 1996. Situazione poco positiva anche per Nicola Zalewski e la sua Polonia, prima nazionale a essere eliminata dal torneo a causa, come già anticipata, delle due sconfitte già maturate con Austria e Olanda. Il classe 2002, schierato in un’insolita posizione di centrocampista sinistro, nonostante abbia preso parte a entrambe le sfide da titolare, disputando tutti i 180 minuti a disposizione, non è riuscito ad arginare le incursioni avversarie, risultando di fatto una pedina molto debole nell’assetto dei biancorossi.

Discorso diverso invece per Zeki Celik e la sua Turchia, reduci sì da una sonora sconfitta con il Portogallo di Cristiano Ronaldo (3-0 il risultato finale), ma stabili al secondo posto del girone in solitaria, grazie alla vittoria con la Georgia. Il terzino giallorosso, dal canto suo, ha finora preso parte a entrambe le gare, seppur per soli cinque minuti nella gara d’esordio. Stabile sull’out di destra, il classe 1997 cercherà di dare il suo contributo nella sfida contro la Repubblica Ceca per provare a portare la sua nazionale alla fase a eliminazione diretta. Infine, si chiude con Rui Patricio, convocato dal tecnico Roberto Martinez per provare a tenere al sicuro i due pali del Portogallo, nonostante la stagione poco esaltante con la Roma. Attualmente, però, l’estremo difensore giallorosso è stato preferito in entrambe le serate, con Repubblica Ceca e Turchia, dal classe 1999 Diogo Costa, non disputando dunque, finora, neanche un minuto.

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