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Conferenza Stampa De Rossi e Mancini: “Sarà una partita complicata, ma noi siamo la Roma”

Daniele De Rossi e Gianluca Mancini, rispettivamente allenatore e difensore della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia dell partita di Europa Leage contro il Brighton:

Le Parole di Derossi

Cosa pensi del Brighton? Che difficoltà ti aspetti? Il tuo rapporto con De Zerbi?
Ho una bel rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore. Dopo le prime partite da allenatore chiacchieravamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il tipo di gioco che proponeva. De Zerbi ha idee brillanti, è un allenatore innovativo. Il Brighton ha tanti giocatori bravi, sarà una partita complicata“.

L’Olimpico sold out può rappresentare un’arma in più?
Dobbiamo regalargli un’altra notte felice. L’unione delle due cose sarà molto importante, per qualsiasi calciatore venire a giocare in quest’atmosfera sarà bello, ma anche il Brighton è abituato a giocare in stadi caldi. Qui però troveranno maggiore passione e calore“.

Che partita ti aspetti? Il nono posto del Brighton in campionato quanto può valere considerando la Serie A? Giocherà a tre o a quattro in difesa?
Non è facile fare il paragone sul loro nono posto e in che posizione sarebbero in Italia. Il Brighton è un club emergente, è stato bravo Potter a creare qualcosa, ma ora De Zerbi sta dando un’impronta ancora più riconoscibile. In Italia il Bologna è quarto, è una storia simile. De Zerbi ha creato una cosa simile ai tempi del Sassuolo, non è facile arrivare a quei livelli. Questo traguardo è ripetibile solo se si hanno grandi idee e un società che può investire. Difesa a tre o a quattro? Non te lo dico“.

Domani la Roma deve essere più istintiva o riflessiva?
Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in maniera disordinata e si può essere riflessivi cercando di portare la loro squadra a difendere. La Roma è una grande squadra, ma deve rispettare il Brighton anche se la Roma è la Roma. Sarà una bella partita, il Brighton mette a giocare nella propria metà campo per alcuni minuti il Manchester City, l’Arsenal e il Liverpool, a volte però prende imbarcate contro Fulham e Luton. Ci saranno tante partite all’interno della partita, dobbiamo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe sia quando avremo il possesso del pallone sia quando lo avranno loro“.

Il ranking può rappresentare una motivazione extra per eliminare il Brighton e conquistare il quinto posto per la Champions?
Noi giochiamo per vincere e passare il turno, magari possiamo guardare le vittorie delle altre squadre italiane e potrebbero avere un sapore speciale, perché potrebbero avvicinare l’Italia ad avere il quinto posto per la Champions. Bisognerà arrivare quarti o quinti, il ranking lo guardiamo il giusto, come una storiella ‘Se vi comportate bene vi facciamo questo regalo’. Non possiamo fare cose diverse oltre a vincere le partite, ma se le altre italiane vincono potrebbe rappresentare un vantaggio anche per noi“.

Un bilancio del tuo operato?
Mi aspettavo tre punti in più in campionato, sarebbe stato perfetto (ride). Sono soddisfatto e tanto consapevole che non abbiamo fatto niente. Questa città in particolare potrebbe cambiare i giudizi in un secondo se dovessero cambiare le cose, quindi cerco sempre di tenere i ragazzi con la testa dentro Trigoria e fuori dai social e dai giornali. Si diventa molto bravi velocemente e molto scarsi allo stesso tempo. Sono soddisfatto di ciò che ho creato con i giocatori, anche se già c’era qualcosa, ma creare un rapporto da allenatore è come ripresentarsi alla stessa persona sotto un’altra veste e non è automatico creare un rapporto. Stamattina ho riguardato l’allenamento di ieri, la squadra non solo ha capito le mie idee, ma credono ciecamente a ciò che dico e si trovano anche bene. Per ora c’è stato tutto, ma allo stesso tempo niente perché mancano due mesi di fuoco“.

Come sta Karsdorp? L’alternanza Spinazzola-Angelino è legata a necessità tattiche?
Karsdorp vediamo oggi come starà, ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri in cui non era al top. Impazzisco per Spinazzola e Angelino, sono due giocatori di altissimo livello. Sono diversi tra di loro, a volte la scelta può dipendere dall’avversario, altre volte però è legato al turnover o alle mie sensazioni. Non ci sono strategie preparate prima. Ora stanno bene fisicamente, posso contare al 100% su entrambi“.

Per Bove hai immaginato qualche ruolo differente? Ad esempio sulla fascia
Prima di Monza leggevo che Bove aveva con Mourinho una media di 62 minuti a partita, mentre con me 59, quindi non ci sono grandissime differenze. Ovviamente ha iniziato meno partite con me, ma nella mia prima partita in Serie A è stato il migliore in campo. Ho grandissima fiducia in lui, al suo fianco ci sono Cristante, Paredes e Pellegrini, i quali stanno giocando molto bene e per questo motivo sta trovando meno spazio. Non vedo Bove esterno di fascia, vorrei giocator più offensivi di lui in quel ruolo. In un futuro non troppo lontano lui potrebbe essere un buon mediano davanti alla difesa, tecnicamente è molto meglio di quanto si pensa, deve solo lavorare tanto sui tempi di gioco e sulla lettura delle azioni e lo stiamo facendo a fine allenamento. Ha una capacità di corsa che gli permette di coprire tanto campo, ha anche dei piedi buoni, deve solo mettere la sua capacità tecnica all’interno della partita per capire quando fare due tocchi o quando portare palla. Queste cose le migliori con il tempo, io da giocatore inizialmente ero un box to box, poi sono diventato un pensatore. Spero che nessuno gli metta fretta, deve rimanere con questa testa, come essere umano è il ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene dal punto di vista professionale, è sempre il più sorridente quando vinciamo anche se gioca di meno. Non potrei essere più contento di lui. Nel suo percorso alla Roma ci sta essere la prima riserva, non è una cosa della quale deve vergognarsi. Nel percorso di miglioramento c’è questo suo bisogno di migliorare alcune cose, ma quando entra gioca sempre bene e conto molto su di lui. A Rotterdam ha giocato titolare e lo ha fatto benissimo“.

Quanto pesa il fattore esperienza in queste gare? Il gap con la Premier si è assottigliato?
L’Italia si sta rilanciando dopo anni in cui la Premier sembrava irraggiungibile per valore, anche se probabilmente lo è ancora per incassi. Quando ci sono calciatori senza esperienza ci può essere un contraccolpo in queste partite, ma in quel momenti ti aggrappi al campo e alle cose che conosci. Il gap di esperienza che ha il Brighton con noi sarà colmato dalla conoscenza che hanno del campo, quindi noi dovremo mettere altrettanta conoscenza e intensità per dimostrare sia per l’esperienza sia per il valore dei giocatori di portare a casa la vittoria. Non possiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che ci regalino la vittoria, potranno anche essere emozionati, ma sanno cosa fare in campo. Sarà una partita difficile“.

Hai esordito in Champions League e hai realizzato l’ultimo gol della Roma in Champions. Ora ti si chiede di portare nuovamente la Roma in Champions.
Nell’ultima partita giocata dalla Roma in Champions c’ero io in campo e io ho smesso da 20 anni (ride, ndr). Questo è inaccettabile, la Roma deve stare a quei livelli. Ora a livello societario stiamo meglio rispetto a quando ho lasciato la Roma, sia come investimenti sia come giocatori sia come monte ingaggi. La Roma deve sempre provare ad arrivare in Champions e una volta che ci arriva fa grandi annate arrivando agli ottavi e ai quarti. Il mio destino non è incrociato con questo, la Roma può lottare per la Champions qualsiasi sia l’allenatore. I valori che ci sono nella squadra non sono da squadra sotto il quarto posto“.

PAROLE MANCINI

L’Olimpico sold out può rappresentare un’arma in più?
Sì, ma in campo andiamo noi e dobbiamo essere bravi a trascinare i tifosi con noi. Non dobbiamo chiedere niente a loro, faranno ciò che fanno tutte le domeniche e siamo contenti di questo. Cercherò di farli cantare ancora di più alla fine della partita“.

Potresti giocare a destra nella difesa a tre e mezzo?
Saper ricoprire più ruoli è un vantaggio per me e per la squadra. Con Fonseca giocai da mediano perché mancava il centrocampo, oggi invece siamo in parecchi sia in difesa sia a centrocampo. Quando una squadra ha tanti calciatori bravi e forti alza il livello di ognuno di noi. Deciderà il mister, l’importante è allenarsi forte e giocare per vincere“.

La cosa principale che ha introdotto De Rossi nella Roma?
Ha portato freschezza e idee nuove, noi cerchiamo di capire ciò che ci chiede e ci stiamo riuscendo, anche se non abbiamo fatto ancora nulla. In due mesi non vinci campionati e competizioni, ma ci ha portato ad avere questo cambiamento dal punto di vista tattico e dal punto di vista degli allenamenti. Il mister ha portato la serenità che ci poteva mancare, non perché Mourinho non ce la dava, ma perché non riuscivamo a ottenere i risultati. Inizialmente De Rossi ha lavorato sulla testa di tutti noi mettendola a posto, poi ci ha trasmesso le sue idee e da lì siamo partiti“.

Il passaggio alla difesa a quattro?
Mi sono trovato bene, quasi tutti noi avevamo già giocato a quattro. L’importante è capire e credere in ciò che ti dice l’allenatore e cercare di assimilare subito i concetti. Non è la difesa a quattro che ci ha portato a vincere sei partite su sette, ma un insieme di cose. A volte domini la partita e fai zero punti, in altre occasioni è il contrario. Il calcio è così, ma l’importante è che 26 giocatori tirano dritto verso un unico obiettivo“.

La pubalgia?
Me la stavo portando un po’ avanti da tempo, sapete benissimo il periodo che abbiamo passato alcuni mesi fa, quando non avevamo difensori centrali disponibili. Ho dovuto stringere i denti, ma non voglio passare da eroe, l’ho fatto perché potevo giocare. Con il cartellino giallo preso a Milano ho avuto la possibilità di avere alcuni giorni disponibili per recuperare, mi sono fermato 10/12 giorni e mi sono allenato. Ora non sento più dolore, sto bene“.

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