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Mourinho: “Il derby non mi interessa per niente. Quando un allenatore pensa a una partita e non alla prossima, di solito non finisce bene”

DiRedazione Redazione

Nov 5, 2022

La partita?
“Vedo questa gara con un sentimento di appoggio al Verona perché hanno lottato tanto per uscire da questa partita con un punto. Bocchetti è un allenatore giovane, bravo, ha organizzato la squadra molto bene in 10 e ci ha creato tante difficoltà. Hanno lottato e fatto tutto, hanno fatto bene a prendere qualche minutino in più a stare fermi, sono contento per la mia vittoria, non sono ipocrita, però ho un sentimento positivo con loro. La loro posizione è dura, però la realtà dice un’altra cosa, i giocatori, l’allenatore, lo stadio, i tifosi… mi dispiace per loro. Qualche volta esco dalle partite con la sensazione che avrei potuto fare di più, oggi non ho questa sensazione, ho cambiato due volte sistema, ho creduto nel talento di questo bambino (Volpato, ndr), ho creduto che Matic potesse fare la differenza, una cosa è costruire con tre centrali e un conto con due. Quando tu vinci al 90’ si può  parlare un pochino di fortuna, però abbiamo cercato questa fortuna per 45’, per tanto tempo”.

Il gol di Zaniolo può dargli fiducia?
“Sì, il suo atteggiamento, il suo senso di giocatore di squadra, di aiutare la squadra, non sono mai frustrato o arrabbiato con lui se non segna. È un ragazzo che dà tutto quello che ha, subisce tanti falli, sono sempre contento di Nicolò”.

Volpato ha deciso il match, i giovani possono essere un valore in più?
“C’è un processo dietro, un conto è un giocatore che si allena solo con la Primavera, un conto chi si allena con noi questo è tutto un processo. L’anno scorso, per esempio, è stato il processo di Bove e quest’anno è toccato a Volpato che da fine agosto è diventato un giocatore da Prima Squadra. È giovane e ha tanto da imparare ogni giorno, però è un giocatore di livello e da Prima Squadra, non ho fatto una pazzia a metterlo. Non sapevo che avrebbe segnato, ma sapevo che avrebbe il potenziale”.

Il derby?
“Non mi interessa per niente, ora mi interessa la partita successiva. Quando un allenatore pensa a una partita e non alla prossima, di solito non finisce bene. Ho avuto un’esperienza di questo tipo e se tu fai un errore, è difficile convivere con l’errore, è difficile ammettere le proprie colpe e comincia a sparare affinché l’attenzione vada da altre parti. Rifiuto completamente di parlare della prossima partita di campionato, se lo fa uno dei miei giocatori sbaglia. Pensiamo al Ludogorets, poi alla Lazio”.

Le parole di Sarri?
“No comment”.

Mourinho in conferenza stampa

Sembrava che non riusciste a rimetterla in piedi, poi è arrivato il gol.
“Faccio i complimenti all’avversario. Il risultato per loro è vicino, arriverà, per come hanno perso oggi, o contro il Milan. Il Verona ha ancora tanto da dare. Hanno fatto molto bene in dieci, cambiando il loro atteggiamento, con un blocco bassissimo e chiudendo molto bene. Non siamo propriamente una squadra ultra-talentuosa nel giro-palla contro un blocco così. Abbiamo cercato di fare tutto, Volpato ha creatività e gioco tra le linee, è capace di prendere palla e attaccare l’avversario. Il cambio di Matic è un déjà-vu: è stato un mio giocatore in tante partite, quando hai bisogno di un giocatore extra in costruzione entra lui e la partita cambia, ed è cambiata. Vittoria importante: io parlo di sopravvivere, ovvero di prendere più punti possibili da qui al Mondiale. Questi tre punti sono pesanti”.

State trovando tante risorse dalle seconde linee?
“È vero. Se cade uno, si alza un altro: non dobbiamo stare a piangere. È ovviamente dura, non possiamo continuare a parlare di Wijnaldum, Dybala, adesso si è aggiunto Spinazzola… Piangere porta negatività, quello che porta positività è avere fiducia negli altri ragazzi. Mancano tre partite, vediamo se possiamo prendere punti e rimanere vicino alle squadre di super-qualità”.

Come sta Zaniolo?
“Ha preso una botta, che ti dà dolore e difficoltà a muovere il muscolo. È stata una botta forte: aveva chiesto il cambio all’intervallo, io ho cercato di forzarlo un po’. Ho speranza che possa giocare giovedì, perché lo merita”.

Ha sostituito Cristante in vista derby?
“No, volevo vincere la partita. Avere un giallo in quella posizione è un rischio per questa partita: era una gara calda e con qualche situazione di aggressività, ho avuto la sensazione che fosse la mossa giusta da fare”.

Dove può arrivare questa Roma? Giovedì sarà una finale?
“Sì, sarà una finale e dovremo fare di tutto per vincerla. Abbiamo la garanzia che come minimo andremo in Conference League, ma vogliamo divertirci un po’ di più in Europa League e cercheremo di vincere. Non so dove potremo arrivare. Facciamo fatica a conquistare i nostri punti, serve sempre grande sacrificio: in questo momento siamo lì, e quando dico lì intendo quarto, quinto o sesto posto. Se la differenza è piccola abbiamo delle possibilità: lo scorso anno la distanza era troppo grande per pensare di avere qualche chance, se sopravviviamo e stiamo a tre o quattro punti da queste super squadre vediamo”.

Mourinho ai canali ufficiali del club

Il match?
“Nelle partite si deve segnare per vincere, merito all’Hellas Verona per come hanno giocato, hanno difeso molto bassi e non è stato facile per noi. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare e sono molto felice. Il secondo gol è metà Matic e metà Volpato, queste cose mi portano felicità”.

Ha trovato le giuste soluzioni.
“Nel primo tempo potevamo segnare ma non l’abbiamo fatto, prendiamo un gol evitabile e poi abbiamo faticato per vincere ma qui non è facile. Parliamo di sopravvivere fino al 13 novembre, significa prendere più punti possibili se avessimo pareggiato dopo il ko contro il Napoli non sarebbe stata una buona cosa, ora la classifica è più equilibrata”.

Ora si deve continuare così.
“Mancano quattro partite in totale, in Europa League è una gara da dentro e fuori, mentre in campionato servono più punti possibili”.

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