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Mourinho dopo Roma-Inter: “Sono orgoglioso dei miei bambini”. Poi attacca Ulivieri

L’allenatore portoghese dopo la sconfitta contro l’Inter: “Perso contro i più forti d’Italia, sono orgoglioso dei miei ragazzi e mi rendono ottimista per giovedì”. Poi dopo le polemiche arbitrali: “Se la società vuole parlare degli episodi lo faccia, io non lo farò perché attaccato sulla mia etica da uno che è stato squalificato 3 anni per scommesse”

Serviva una scossa per rialzare una Roma falcidiata dagli infortuni, ma contro l’Inter hanno pesato gli errori individuali e i nerazzurri hanno fatto il colpo grosso, salendo a +5 sui giallorossi e ribaltando anche a proprio favore il vantaggio negli scontri diretti. Una sconfitta che complica inevitabilmente la corsa Champions per la squadra di Mourinho che, a fine partita, ha chiamato a raccolta i suoi ragazzi sotto l’applauso dei tifosi. “Ho detto loro che avevo un orgoglio tremendo – ha spiegato il portoghese nel post-gara -, li ringraziavo col cuore per tutto lo sforzo che hanno messo: lo sforzo dei giocatori più stanchi, lo sforzo di chi giocava con una sola gamba, lo sforzo di chi giocava con una frattura intercostale e un’infiltrazione per scendere in campo, dei ‘bambini’ che hanno dato il loro contributo e dello stadio che è qualcosa di veramente incredibile. È una cosa fantastica. Una sconfitta è sempre dura, ma vado a casa con orgoglio. I ragazzi domani finalmente hanno il giorno libero, io sarò al Tre Fontane con la Primavera e giovedì siamo qua”.

“Motivi per essere felici al di là del risultato”

“Sono ottimista in vista di giovedì per ‘colpa’ dei miei ragazzi – ha aggiunto lo Special One -. Oggi abbiamo giocato contro i più forti d’Italia, contro i semifinalisti di Champions, abbiamo 5-6 giocatori stanchissimi. Quando sono arrivato Bove doveva andare in prestito alla Triestina, oggi gioca in questa maniera contro l’Inter. Al di là del risultato ci sono dei motivi per essere felici“.

“Se la società vuole parlare lo faccia, io non lo farò”

L’allenatore, poi, si è lasciato andare a una battuta dopo le polemiche sull’arbitro nel turno infrasettimanale: “Ci sono episodi nella partita che se la società vuole parlarne lo faccia, non sarò io che andrò a parlare”.

“Attaccato sulla mia etica da uno squalificato 3 anni”

“Io non parlerò perché sono stato distrutto a livello della mia etica e della mia educazione – ha concluso Mourinho -, ma mi fa gioia perché sono stato attaccato da una persona che è stata squalificata per 3 anni per calcioscommesse. Questo mi rende felice”. Mou si riferisce alle parole di Renzo Ulivieri post Monza-Roma (“Le dichiarazioni di Mourinho (contro Chiffi, ndr) sono gravi e inaccettabili. In particolare ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale prefigura, anche come sola ipotesi, un’azione che mina alle fondamenta l’intero sistema”) e alla squalifica di 3 anni che ricevette Renzo Ulivieri nel 1987 nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse denominata ‘Totonero-bis’.

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